(detto
l'Ubriaco). Imperatore d'Oriente. Figlio di Teofilo, e nipote di
Michele II, fu l'ultimo sovrano della dinastia Frigia. Asceso al trono in tenera
età, restò per 14 anni sotto la reggenza della madre Teodora, che
pose termine alla politica iconoclasta, restaurando il culto delle immagini.
Divenuto maggiorenne, per istigazione dello zio Bardas
M. fece uccidere
il potente ministro e consigliere di Teodora, e costrinse la madre a
rinchiudersi in convento, insieme alle figlie. Durante il decennio successivo il
potere effettivo venne detenuto dallo zio, che guidò lo Stato con grande
autorità, conducendo tra l'altro una guerra vittoriosa contro gli Arabi,
ripetutamente sconfitti a Samosata (856) e a Poson, sulle rive del fiume Halys
(863). Fu in questo periodo che Bisanzio si trovò in netta opposizione
con Roma, in seguito alla deposizione del patriarca Ignazio e all'elezione in
sua vece di Fozio. Bardas venne proditoriamente assassinato nell'866 da Basilio
il Macedone, per ordine di
M., che lo associò al trono cedendogli
i pieni poteri. Nell'867 Basilio assassinò anche
M., succedendogli
al trono. Gli storici, che vollero celebrare la dinastia di Macedonia instaurata
da Basilio, descrissero
M. come un uomo incapace di governare e dedito al
vizio (da qui l'appellativo di "ubriaco"); tuttavia, la critica evidenziò
in seguito le doti militari di questo sovrano e la sua importanza in campo
culturale (durante il suo regno fu fondata la cosiddetta università di
Costantinopoli nel palazzo della Magnaura, in cui insegnarono Fozio, Leone il
Matematico, Costantino il Filosofo (836-867).